Venerdì il dollaro ha oscillato verso il nuovo minimo dell’ultimo mese contro le altre principali valute, durante una sessione prevalentemente tranquilla, mentre i verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve hanno continuato a frenare la domanda per il biglietto verde.
Si prevede che i volumi commerciali rimarranno bassi con i mercati statunitensi aperti soltanto per mezza giornata venerdì dopo la festa del Ringraziamento di giovedì.
Il biglietto verde è stato oggetto di forti pressioni sulle vendite, dopo che i verbali della riunione più recente della Fed hanno mostrato che alcuni politici rimangono preoccupati per un’inflazione persistentemente bassa.
Il rapporto ha anche mostrato che la Fed prevede di alzare i tassi di interesse nel “breve termine”, aggiungendo alle aspettative un rialzo dei tassi di dicembre.
Tuttavia, la banca centrale ha aggiunto che i dati economici determineranno i tempi dei futuri rialzi dei tassi, il che potrebbe significare un ritmo più lento del previsto per il 2018.
L’indice del dollaro USA, che misura la forza del biglietto verde contro un paniere ponderato di sei principali valute, si è mosso a 93,00 intorno alle 09:00 GMT, il livello più basso dal 19 ottobre scorso.
La coppia EUR/USD è incrementata dello 0,17% a 1,1871, mentre la coppia GBP / USD è salita dello 0,14% a 1,3325.
L’istituto di ricerca tedesco Ifo ha affermato che il suo indice sul clima aziendale è salito a 117,5 questo mese rispetto alla precedente lettura di 116,7 dello scorso ottobre, battendo le previsioni per un calo sul livello di 116,6.
Per quanto riguarda il mercato asiatico, lo yen è risultato al ribasso con la coppia USD/JPY in rialzo dello 0,20% a 111,44, mentre la coppia USD / CHF è diminuita dello 0,08% a 0,9811.
Il dollaro australiano e neozelandese sono andati al ribasso, con AUD / USD in calo dello 0,21% a 0,7609 e con NZD / USD in calo dello 0,30% a 0,6868.
Nel frattempo, il dollaro canadese è andato al rialzo, con USD / CAD in aumento dello 0,23% a 1,2743.
Greggio al rialzo
Durante la giornata di venerdì, il Greggio WTI ha toccato i massimi degli ultimi due anni e mezzo ed è rimasto in linea con i guadagni settimanali di circa il 3,6%, mentre i mercati del Nord America hanno avuto un rally molto generoso dopo la chiusura parziale del gasdotto Keystone che collegava i giacimenti canadesi con gli Stati Uniti.
Gli investitori hanno anche rivolto la loro attenzione alla riunione della prossima settimana dei principali produttori di petrolio a Vienna il 30 novembre. L’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (OPEC) e i membri non OPEC, guidati dalla Russia, sono ampiamente attesi per annunciare un’estensione del loro patto per frenare la produzione fino alla fine del 2018.